mercoledì 29 settembre 2010

ALTRI SINTOMI SECONDARI

  • STIPSI
La stitichezza è un problema molto comune e comunque bisogna considerare che andare di corpo tutti i giorni non è stretamente necessario. Nella malattia di parkinson la funcionalità intestinale può essere rallentata e i farmaci utilizzati per il trattamento della malattia possono aggravare questo problema. Si possono manifestare gonfiore e distensione addominale, a vlte fastidiosi.
  • DISTURBI URINARI
C'e spesso un aumento della fraquenza mizionale (necessità di urinare spesso) sia perchè la vescica non si svuota completamente ogni volta, sia perchè viene avvertito lo stimolo a urinare anche quando la vescica non è ancora piena. possono anche verificarsi difficoltà quali ritardo nell'iniziare la minzione o lenteza nello svuotare la vescica.
  • DISFUNZIONI SESSUALI
Il desiderio sessuali (libido) può ridursi nella malattia di parkinson; en alcuni casi ciò è devuto a complessi meccanismi psicologici, in altri a un meccanismo neurochimico diretto della malattia. Il trattamento farmacologico di fondo della malattia di solito migliora la libido e anzi, a volte, la esagera, il chi può egualmente essere fastidioso.
  • VERTIGINE E SENSO DI STORDIMENTO
Vertigine è un termine molto vago per il medico. Può indicare una sensazione di aandamento, di testa vuota (è questa probabilmente la descrizione più comune) oppure una reale alterazione dell'equilibrio.
Quando si presenta bisogna trovarne la causa in quanto non necessariamente le vertigini sono correate al parkinson. qualche volta tuttavia può trattarsi di ipotensione ortostatica, una brusca reduzine de la presione arteriosa che avviene durante i cambi di posizione.
  • SUDORAZIONE
Come la alterazioni delle funzioni intestinali, vescicali, sessuali e quelle della presione arteriosa, anche l'eccesso di sudorazione è da imputare a quella parte del sistema nervoso autonomo, che controlla queste funzioni automatiche. Un certo grado di disautonomia è presente comunemente anche nella malattia di parkinsion e le anomalie della sudorazione (in particolare un eccesso di sudorazione) riccorrono frecuentemente. La parte superior del corpo è generalmente la più coinvolta e spesso l'eccesso di sudorazione si presenta quando l'effeto del farmaco si sta esaurendo.

lunedì 27 settembre 2010

SINTOMI SECONDARI


  • LINGUAGGIO
I disturbi del linguaggio sono abbastanza frequenti nella malattia. All'inizio la voce può semplicemente essere più flebile. Può anche esserci una perdita di tonalità e di modulazione che porta al paziente a parlare in modo piuttosto monotono. Altra caratteristica del linguaggio nel parkinsoniano è la tendenza ad accelerare l'emissione dei suoni e a "mangiarsi" le parole. In alcuni casi una sorte di balbuzie, simile al fenomeno del freezing può rendere difficile la comprensione.
La costante esecuzione degli esercizi per la reabilitazione del linguaggio può sortire effetti molto buoni.
  • DEGLUTIZIONE
I problemi legati alla deglutizione possono manifestarsi tardivamente nel decorso della malattia. La deglutizione e un movimento automatico piuttosto complesso; i muscoli della gola e della lingua devono moversi in modo coordinato per spingere il cibo dalla bocca all'esofago e quando questa coordinazione è compromessa il paziente può avere la sensazione che il cibo si fermi in gola. questa difficoltà può manifestarsi sia con i liquidi sia con i solidi.
  • ECCESSIVA PRESENZA DI SALIVA IN BOCCA
E correlata al problema presedente perchè anche la saliva può fermarsi in bocca essendo ridoto il movimento automatico di diglutizione, in questo modo la saliva si accumula; di conseguenza la perdita de saliva è legata a una ridotta deglutizione e non a un aumento della produzione di saliva.
  • SEBORREA
E un disturbo comune a molte persone e può essere accentuato in questa malattia.
La pelle si presenta untuosa e talvoltaarrossata, particolarmente sulla fronte e sul cuoio capelluto. Il fenomeno può essere acompagnato da prurito.
  • GONFIORE DI PIEDI E CAVIGLIE
E un altro problema che si riscontra comunemente nella popolazione generale e che e frequente nella mallatia di parkinson.
E probabilmente la conseguenza di un accumulo di liquidi nella parti basse del corpo causato da una reduzione del movimento e quindi da menor attivitàdella muscolatura delle gambe. Va considerata anche la possobilità che il disturbo sia di origine farmacologico.
  • PERDITA DI PESO
Una perdita di peso, anche considerevole, può essere presente nella malattia di parkinson. In assenza di altre cause, che peraltro vanno sempre ricercate, il calo ponderavile può facilmente essere spiegato se si considerano nell'ordine la dificoltà alla deglutizione, una magiore lenteza a consumare il pasto, una tendenza alla stipsi o un ecceso di movimento causato prevalentemente da discinesia nella mallatia avanzata.

venerdì 24 settembre 2010

ALTRI SINTOMI PRIMARI


  • DISTURBO DEL CAMMINO
Dapprima si nota una riduzzione del movimento di accompagnamento delle braccia, più accentuato da un lato, succesivamente i passi possono farsi più brevi, talvolta si presenta quella che viene chiamata "festinazione", cioè il paziente piega il busto in abanti e tende ad accelerare il passo come se inseguise il proprio baricentro.
Negli stati avanzati della malattia possono verificarsi episodi di blocco motorio improvviso ("freezing", come un congelamiento delle gambe) in cui il piedi del soggeto sembrano incollati al pavimento. Il fenomeno di solito si verifica nelle stretoie oppure all'inizio della marcia o nei cambi di direzione. Questa difficoltà può essere superata adottando alcuni accorgimenti quali alzare le ginocchia come per marciare.
  • POSTURA CURVA
L'alterazione delle stura determina un attegiamento curvo; il malato si pone come "ripiegato" su se stesso per cui il tronco e flesso in avanti, le braccia mantenute vicino al tronco e piegate, le ginocchia pure mantenute piegate. Questo attegiamento, dovuto al sommarsi di bradicinesia e rigidità, è ben corregibile con i farmaci. Con l'avanzare della malattia si instaura una curvatura del collo e della schiena che può diventare definitiva.
  • DISTURVI DI EQUILIBRIO
Si presentano più tardivamente nel corso della malattia; sonno indubbiamente i sintomi meno favorevoli. Il disturvo di eqilibrio essenzialmente dovuto a una riduzione dei riflessi di reddrizzamento èer cui il soggeto non è più in grado di corregere spontaneamente eventuali squilibri è accertabile verificando la capacità di correggere una spinta all'indietro, L'incapacità a mantenere una postura eretta e a correggere le variazioni di equilibrio può provocare cadute che possono avvenire in tutte le direzione anche se, più frequentemente, il paziente tende a cadere in avanti. Il sintoma risponde solo limitatamente alla terapia.

giovedì 23 settembre 2010

SINTOMI PRIMARI

 TREMORE
  • Osciliazione lenta (sinque - sei volte al secondo) con un attegiamento alle mani come di chi conta cartamoneta.
Generalmente inizia in una mano e dopo un tempo variabile coinvolge anche l'altro lato; possono tremare anche i piedi, quasi sempre in modo più evidente del lato in cui è iniziata la malattia e anche labra e mandibola, assai più raramente il collo e la testa. E presente a riposo e si riduce o scmpare appena si essegue un movimento finalizzato, Per esempio solevare un bicchieri per bere. Risente molto dello stato emotivo del soggeto per cui aumenta in condizioni di emozione, mentre se reduce in condizioni di tranquilità.
  • LENTEZZA DEI MOVIMENTI
Impaccio nei movimenti che determina un rallentamento nell'esecuzione dei gesti. Si evidenzia facendo compiere al soggeto dei movimenti di fine manualità che risultano più impaciati, meno meno ampi e più rapidamente esauribili per cui, con la ripetizione, diventano quasi impercettibili. Segno di bradicinesia sono anche la difficoltà nei passaggi da una posozione a un'altra, quali per esempio scendere dall'automobile o girarsi nel letto o anche en el vestirsi,come indossare la giacca o il cappoto.
Conseguenza di bradicinesia è anche la ridotta espressività del volto dovutaa una riduzione della mimica spontanea che normalmente accompagna le variazione di stato d'animo e anche una modificazione della grafia che diventa piccola (micrografia).
  • RIGIDITA
E un termine che sta a indicare un aumento del tono muscolare a riposo o durante il movimento. Può essere presente agli arti, al collo e al tronco. La riduzione dell'oscilazione pendolare degli arti superiori durante il camino è un segno di rigìta associata a lentezza dei movimenti.

SEGNI E SINTOMI

La malattia di parkinson è caraterizzata da tre sintomi classici: tremore, rigidita e lentezza dei movimento (bradicinecia) ai quali si associano disturbi di equilibrio, attegiamento curvo, impaccio all'andatura e molti altri sintomi definiti secondari perchè sono meno specifici e non sono determinati per fare una diagnosi.